Gentile lettore, il nostro studio a seguito delle numerose richieste ricevute da parte dei nostri clienti e lettori ha deciso di scrivere un sintetico articolo al fine di semplificare la descrizione dell’Istituto del Prestito Vitalizio Ipotecario.
Il nostro studio professionale -Commercialisti e Avvocati – occupandosi di Contenzioso Bancario, analizzando quindi i rapporti tra banca e impresa o privato, si trova ad analizzare diverse tipologie di forme di finanziamento, tra queste vi è anche l’ istituto del Prestito Vitalizio Ipotecario.
Analizzeremo in questo articolo le caratteristiche e i vantaggi del Prestito Vitalizio Ipotecario senza tralasciare, come di nostra abitudine la trattazione dei non pochi rischi che l’adozione di tale strumento comporta.
Il Prestito Vitalizio Ipotecario è un finanziamento a medio-lungo termine pensato per gli over 60, proprietari di un immobile che necessitano di liquidità.
Il Prestito Vitalizio Ipotecario, (da ora anche P.V.I) è un istituto di matrice anglosassone, recepito per la prima volta in Italia nel 2005, diventa operativo 10 anni dopo con la Legge del 2 aprile 2015 n. 44, la quale affida al Regolamento del Ministro dello sviluppo economico (decreto 22 dicembre 2015, n.226) il compito di delineare la disciplina in esame.
La vendita della “nuda proprietà” (conservando l’usufrutto o l’abitazione) è stata l’unica soluzione attuabile per sopperire a problemi economici o per far fronte ad esigenze di liquidità, data l’impossibilità di poter accedere ai mutui per motivi anagrafici.
DIFFERENZA TRA PRESTITO VITALIZIO IPOTECARIO E MUTUO
Innanzitutto, l’importo concesso dall’istituto di credito e commisurato all’età del richiedente e al valore dell’immobile. Analizzando più a fondo l’istituto si evince che la vera particolarità risiede nel fatto che il soggetto finanziato non deve rimborsare nulla alla Banca fino alla sua morte, poiché l’obbligo graverà ai suoi eredi, salva l’ipotesi che si verificano eventi eccezionali espressamente previsti dalla legge. Quindi, al momento del decesso, gli eredi dovranno rimborsare in un’unica soluzione il capitale e gli interessi maturati nel tempo, capitalizzati annualmente, ma a tal uopo, è prevista la possibilità che il finanziato si accordi con la banca per rimborsare in vita gli interessi e le spese, consentendo così ai suoi eredi il solo rimborso della somma capitale.
CHE COSA SUCCEDE SE GLI EREDI NON RIMBORSANO IL PRESTITO DEL DEFUNTO?
- Se entro 12 mesi dal decesso, il finanziamento non è stato integralmente rimborsato, la banca ha facoltà di vendere l’immobile, avvalendosi di una procedura esecutiva “semplificata”. In alternativa gli eredi possono provvedere in proprio alla vendita, purché si realizzi entro il termine dei 12 mesi.
- Se il prezzo di vendita dell’immobile non copre per intero la somma da rimborsare alla banca (capitale più eventuali interessi se capitalizzati) gli eredi non rispondono con il proprio patrimonio, quindi in questo caso il rischio che la vendita si perfezioni ad un prezzo insufficiente al rimborso grava sulla banca. Diversamente, se il prezzo ricavato è superiore al debito, la parte eccedente viene restituita agli eredi.
SVANTAGGI DEL PRESTITO VITALIZIO IPOTECARIO
- l’effetto della capitalizzazione degli interessi detta anatocismo (-visita il nostro blog per scoprire di più sull’anatocismo-) può far crescere il debito anche in maniera esponenziale, ci sono casi, non rari che gli interessi superano la sorta capitale;
- un ulteriore fattore di rischio è la procedura di recupero del credito in caso di mancato pagamento da parte degli eredi. In questo caso l’istituto di credito si avvale di una procedura c.d. “semplificata”, che non tutela in modo “adeguato” e “trasparente” i diritti del debitore;
- l’immobile ipotecato non può essere venduto, ulteriormente ipotecato o ceduto in locazione a terzi.
I RAPPORTI TRA BANCA E CLIENTE, SIANO ESSI DI CONTO CORRENTE, DI MUTUO O ALTRO NASCONDONO SPESSO DELLE INSIDIE, PRESENTANO DELLE ILLEGITTIMITA’ CHE NEL CORSO DEGLI ANNI SFAVORISCONO IL CLIENTE.
IL NOSTRO STUDIO E’ SPECIALIZZATO NELLE ANALISI DEI RAPPORTI BANCARI
Si ringrazia il dott. Rosario Battista
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