Dopo anni di studio e di continui aggiornamenti, mi accorgo che nell’immaginario collettivo il dottore commercialista altro non è che “colui che calcola le imposte che il contribuente deve versare”, “un piccolo succhia sangue che con la mano protesa in avanti fa i conti per se e per gli altri”.
…“I tempi non sono dei migliori” mi sento dire dai colleghi più anziani, “…le difficoltà economiche annebbiano la mente e la gente non vede più ciò che siamo nella realtà”.
Eppure, nonostante le grandi difficoltà, altre professioni non hanno perso la propria valenza: il medico non viene di certo visto come “colui che compila le ricette”.
Bisogna allora chiedersi il perché di una così triste visione e fare in modo che il ruolo del commercialista riacquisti rilevanza oggi più che mai, essendo Egli (il commercialista) fondamentale per la ripresa economica e sociale del core business aziendale.
Il dottore commercialista è un laureato in economia e commercio che dopo un periodo di tirocinio professionale ha sostenuto, superando, l’esame di abilitazione per l’esercizio professionale.
Il dottore commercialista è un professionista con ampie conoscenze e competenze in materie economiche, aziendali, giuridiche.
È il “medico dell’imprenditore e di ogni sua creazione”.
È la prima persona con cui ci si confronta per la sola idea di un progetto imprenditoriale; è Egli che ne cura la nascita, la crescita, fronteggia le difficoltà e, nei casi più gravi, quando qualsiasi tentativo risulti vano, ne assiste la morte.
L’attività del dottore commercialista è un’attività di consulenza a 360°: accanto alla tradizionale consulenza fiscale deve coesistere la consulenza aziendale specifica, orientata alla gestione strategica ed operativa della azienda. Il commercialista, infatti, è contemporaneamente fiscalista, consulente finanziario, consulente aziendale, consulente marketing, curatore.
L’azienda non può essere vista per ciò che è, ma per ciò che deve essere.
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